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Cuba Facile

Morire per 500 maledetti Euro

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    cocoloco
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    00 05/04/2024 11:24
    Re:

    "De Gregorio avrebbe dovuto realizzare delle porte per Sciammarella e quest'ultimo gli avrebbe dato 120.000 pesos.
    Non avendo fatto il lavoro, voleva restituire la somma in valuta locale mentre Sciammarella la aveva pretesa in Euro. Da qui la lite"



    Visto il tragico sviluppo della vicenda, quanto dichiarato da De Gregorio e riportato nell'articolo é un dettaglio di poco conto

    Peró trattasi di situazioni, sempre piú frequenti a Las Tunas ed in tutta l'isola, che andrebbero comprese meglio

    La vittima avrebbe dato 120.000 pesos per delle porte. Attualmente una sola porta di legno buono costa piú o meno lo stesso prezzo, il che fa pensare che il lavoro mai realizzato sia stato incaricato molti mesi prima

    Dopo tutto questo tempo Sciammarella avrebbe dovuto incaricare le porte ad altri falegnami pagandole molto piú care e probabilmente in valuta (Le MIPYMES di falegnameria, le sole che dispongono di buon legno, chiedono generalmente il pagamento in Euro o in Dollari)

    Di Gregorio dice che voleva restituire 120.000 pesos, la stessa somma ricevuta molto tempo prima.
    Mesi fa 120.000 pesos rappresentavano 500-600 Euro, oggi sarebbero circa 350 Euro

    Ripeto, sono dettagli di poco conto in questa tragica vicenda, peró direi che la vittima non aveva tutti i torti nel chiedere il rimborso di 500 Euro
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    cocoloco
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    00 08/04/2024 22:27
    Arrestato a Cuba, la moglie: «Ho fiducia in lui, mio marito non ha ucciso: sarà assolto»

    Il falegname Rolando Di Gregorio da più di un mese in cella. «È provato ma in carcere viene trattato in maniera umana. Confido nella giustizia»


    «Sono convinta che mio marito, una volta processato, sarà assolto per legittima difesa». È quanto afferma Simona Di Gregorio, moglie di Rolando, 56 anni, il falegname di Roseto accusato di aver ucciso l’imprenditore calabrese Francesco Sciammarella, 76 anni, il primo marzo scorso nella città di Las Tunas, a Cuba.

    Quando si terrà il processo?

    «Stando a quanto mi ha spiegato il console dell’ambasciata all’Avana, secondo la legislazione cubana nei casi di reati violenti è prevista una detenzione di circa 60 giorni, tempo che le forze dell’ordine si prendono per svolgere le indagini».

    Che cosa pensa accadrà?

    «Mi hanno tranquillizzata, credo che tutto si risolverà nel migliore dei modi. Contrariamente alle voci circolate in precedenza, l’esame dell’autopsia conferma la versione raccontata da mio marito. Anche il suo collega Dino e un poliziotto in pensione hanno confermato questa versione quando sono stati sentiti come testimoni».

    Spera che Rolando possa essere rilasciato su cauzione dopo l’appello presentato dall’avvocato il primo aprile?

    «Il console mi ha spiegato che la “jefatura della fiscalía” (letteralmente, capo dell’ufficio del pubblico ministero, ndr), un’istituzione della magistratura, ha tempo fino domani per decidere in merito al rilascio su cauzione. In questo caso sono meno fiduciosa, e in qualsiasi caso questa è il secondo ricorso, abbiamo tre istanze a disposizione».

    Ha intenzione di andare a Cuba?

    «Non posso. Ho tre figli, uno dei quali è ancora minorenne, e uno che sta ancora frequentando la scuola, mentre il terzo lavora. Non posso lasciarli da soli».

    Qual è il suo stato d’animo?

    «Sono davvero molto provata da questa situazione. Siamo una famiglia semplice, riservata, di lavoratori, non abbiamo mai avuto a che fare con la giustizia, quindi mi sento distrutta».

    Ha ricevuto solidarietà da amici e parenti?

    «Le mie amiche e le persone del paese si sono unite al mio dolore e alle mie preoccupazioni, mentre gli amici di Rolando, devo essere sincera, sono scomparsi».

    Perché ha deciso di parlare solo ora, dopo più di un mese dall’arresto di suo marito?

    «Sono una madre che deve proteggere i suoi figli e vuole che possano camminare sempre a testa alta. Ho atteso il momento giusto per capire come sono andate le cose prima di parlare. Adesso che so che mio marito è innocente, ho deciso di dire ciò che penso».

    Ha sentito suo marito?

    «Sì, l’ho sentito al telefono».

    Come sta Rolando?

    «Mi ha detto che lo trattano bene, è in una cella da solo e ha un buon rapporto con gli altri detenuti. È stressato, provato e preoccupato, ma viene trattato in maniera umana».

    Le ha raccontato cosa è successo quella sera?

    «Sì, mi ha detto che Sciammarella qualche settimana prima della rissa gli aveva dato 120.000 pesos, equivalenti a circa 500 euro, per fare lavori di falegnameria per lui. Tuttavia, Rolando è dovuto tornare in Italia per un’urgenza familiare. Dopo qualche giorno del suo ritorno a Las Tunas, il primo marzo, ha incontrato Sciammarella in un ristorante vicino casa sua e gli ha restituito i soldi in pesos, come era stato pagato. Tuttavia, Sciammarella li voleva in euro. A quel punto è andato su tutte le furie, gli ha sferrato tre colpi con il casco, lo ha preso in faccia, lo ha strattonato per la camicia e poi lo ha colpito due volte in faccia con una testata. Rolando, per difendersi, gli ha dato una spinta sul petto. Sciammarella è caduto a terra senza tentare di proteggersi e ha battuto la testa».

    Ha intenzione di chiedere aiuto al governo italiano dato che il fratello di suo marito, Giannino, ha scritto a Tajani e alla Meloni?

    «Al momento voglio fare quello che mi ha detto il console: avere fiducia nella giustizia cubana e aspettare il processo. Se poi le cose non andranno come spero, deciderò come procedere, magari facendomi consigliare da un avvocato».



    www.ilmessaggero.it/abruzzo/teramo_roseto_degli_abruzzo_arrestato_a_cuba_omicidio_moglie_innocente_cosa_e_successo_rolando_di_gregorio_francesco_sciammarella-8041...
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    cocoloco
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    00 10/04/2024 07:45
    Respinto il secondo ricorso, il falegname resta in carcere.



    «Purtroppo, i giudici cubani hanno respinto per la seconda volta l’istanza di scarcerazione su cauzione per mio marito». A parlare è la moglie di Rolando Di Gregorio, il falegname di 56 anni di Roseto, in provincia di Teramo, detenuto con l’accusa di aver ucciso l’imprenditore calabrese Francesco, Franco, Sciammarella, 76 anni, avvenuto il primo marzo scorso nella città di Las Tunas, a Cuba. Nella sua voce si avverte delusione. Poi aggiunge: «L’avvocato mi ha detto che presenterà una terza istanza per richiedere la liberazione». E spiega che il legale le ha fatto sapere che a Cuba le istanze di scarcerazione si possono presentare al massimo tre volte.

    APPROFONDIMENTI

    L’OTTIMISMO
    In cuor suo, la moglie sperava in una decisione positiva e ci è rimasta lo male perché sa che suo marito è innocente. «Ma sono ottimista. Bisogna esserlo in questi casi. Spero che l’ultimo ricorso possa essere accolto» aggiunge. E riferisce che il console dell’ambasciata all’Avana le ha spiegato che, secondo la legislazione cubana, nei casi di reati violenti è prevista una detenzione di circa 60 giorni, che serve alle forze dell’ordine per concludere le indagini. Ma la cosa che la fa stare tranquilla, dice la donna, è il risultato dell’autopsia. «Ha stabilito che non c’è stata nessuna colluttazione tra i due italiani e il corpo del calabrese non presenta colpi alla testa da corpo contundente, bensì un taglio compatibile con una caduta sull’asfalto». Una notizia che la moglie del falegname ha saputo solo qualche giorno fa, perché le voci che sono circolate inizialmente erano opposte e gettavano ombre sulla posizione del falegname. «Sciammarella è morto dopo essere stato colpito alla testa con un corpo contundente», si era detto subito dopo l’arresto a Cuba di Di Gregorio che, però, fin da subito aveva detto di aver agito dopo essere stato aggredito dal calabrese.


    E l’avvocato cubano, ora, sta sostenendo la tesi della legittima difesa. A supporto ci sono le testimonianze, prese a verbale dalla polizia locale, di un italiano (collega di lavoro del rosetano) che era con Di Gregorio a cena quella sera e di un ex poliziotto cubano e, stando a quanto si apprende, avrebbero raccontato entrambi la stessa versione dei fatti che collima con quella dell’arrestato.

    LA LITE
    Sciammarella qualche settimana prima dell’aggressione aveva dato 120.000 pesos al falegname, equivalenti a circa 500 euro, per realizzare delle porte, lavoro non effettuato perché il falegname era dovuto tornare in Italia. Il primo marzo, Di Gregorio, ritornato a Cuba, ha incontrato Sciammarella in un ristorante a circa 300 metri da casa e ha provato ha restituirgli i soldi in pesos, come era stato pagato. Sciammarella, però, li pretendeva in euro. A quel punto è andato su tutte le furie, gli avrebbe sferrato tre colpi con il casco in faccia, lo avrebbe strattonato per la camicia e poi colpito due volte in faccia con una testata. Rolando, per difendersi e allontanarlo, gli avrebbe dato una spinta sul petto. Sciammarella è caduto a terra e ha battuto la testa, è morto poso dopo in ospedale.



    www.ilmessaggero.it/abruzzo/termo_roseto_rolando_di_gregorio_resta_in_cella_arresto_omicidio_cosa_e_successo_falegname-8045...

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    cocoloco
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    00 10/04/2024 09:30

    E l’avvocato cubano, ora, sta sostenendo la tesi della legittima difesa. A supporto ci sono le testimonianze, prese a verbale dalla polizia locale, di un italiano (collega di lavoro del rosetano) che era con Di Gregorio a cena quella sera

    Sciammarella qualche settimana prima dell’aggressione aveva dato 120.000 pesos al falegname, equivalenti a circa 500 euro, per realizzare delle porte, lavoro non effettuato perché il falegname era dovuto tornare in Italia. Il primo marzo, Di Gregorio, ritornato a Cuba, ha incontrato Sciammarella in un ristorante a circa 300 metri da casa e ha provato ha restituirgli i soldi in pesos, come era stato pagato.



    Una colluttazione in cui ci scappa il morto... tra stranieri... in un ristorante... a Las Tunas, dove tutti vedono e commentano tutto... e ci sono solo 2 testimoni? Niente sui vari social? Niente chismes da strada?

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    giumiro
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    00 10/04/2024 10:15
    Re:
    cocoloco, 10/04/2024 09:30:


    E l’avvocato cubano, ora, sta sostenendo la tesi della legittima difesa. A supporto ci sono le testimonianze, prese a verbale dalla polizia locale, di un italiano (collega di lavoro del rosetano) che era con Di Gregorio a cena quella sera

    Sciammarella qualche settimana prima dell’aggressione aveva dato 120.000 pesos al falegname, equivalenti a circa 500 euro, per realizzare delle porte, lavoro non effettuato perché il falegname era dovuto tornare in Italia. Il primo marzo, Di Gregorio, ritornato a Cuba, ha incontrato Sciammarella in un ristorante a circa 300 metri da casa e ha provato ha restituirgli i soldi in pesos, come era stato pagato.



    Una colluttazione in cui ci scappa il morto... tra stranieri... in un ristorante... a Las Tunas, dove tutti vedono e commentano tutto... e ci sono solo 2 testimoni? Niente sui vari social? Niente chismes da strada?




    comunque secondo voi chi aveva ragione per la restituzione dei soldi? il defunto che li voleva in euro o di gregorio che li voleva restituire in pesos? io sto con Sciammarella perchè con 120000 pesos 1 mese fà compravo cose che ora sono molto piu care
    no es facil!!!
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    cocoloco
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    00 10/04/2024 12:23

    Sciammarella qualche settimana prima dell’aggressione aveva dato 120.000 pesos al falegname, equivalenti a circa 500 euro, per realizzare delle porte, lavoro non effettuato perché il falegname era dovuto tornare in Italia.

    Il primo marzo, giorno dell'aggressione, Di Gregorio, ritornato a Cuba, ha incontrato Sciammarella in un ristorante




    Una cosa é certa, Di Gregorio si trovava a Las Tunas il 22 e 23 febbraio. Quindi almeno 7-8 giorni prima del tragico evento
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    cocoloco
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    00 10/04/2024 12:30
    Re: Re:
    giumiro, 10/04/2024 10:15:



    comunque secondo voi chi aveva ragione per la restituzione dei soldi? il defunto che li voleva in euro o di gregorio che li voleva restituire in pesos? io sto con Sciammarella perchè con 120000 pesos 1 mese fà compravo cose che ora sono molto piu care



    Per quanto riguarda la restituzione dei soldi, in pesos o in Euro, direi che Sciammarella non avrebbe avuto una pretesa insensata se avesse richiesto Euro


    Come dicevo piú su: "Di Gregorio dice che voleva restituire 120.000 pesos, la stessa somma ricevuta molto tempo prima. Mesi fa 120.000 pesos rappresentavano 500-600 Euro, oggi sarebbero circa 350 Euro"

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    cocoloco
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    00 10/04/2024 13:37
    Per la prima volta Rolando Di Gregorio, falegname 56enne di Rosetta accusato dell'omicidio dell'imprenditore calabrese Franco Sciammarella a Cuba e attualmente detenuto nel centro di detenzione di Las Tunas, racconta alla stampa la sua versione dei fatti.
    E intanto l'avvocato cubano che lo assiste ieri ha chiesto per la seconda volta gli arresti domiciliari dietro presentazione di cauzione, sperando che questa volta il giudice accetti la richiesta.
    Secondo Di Gregorio, che è riuscito a scrivere la sua verità solo il 25 marzo e ha inviato una lettera scritta all'ambasciata italiana a Cuba, ai carabinieri di Pineto, sua città di residenza, e alle altre autorità competenti, avrebbe dovuto restituire alcuni Soldi a Sciammarella, ma non per un prestito. «Sciammarella mi aveva dato 120mila pesos (moneta locale cubana) perché, essendo falegname, avrei dovuto fargli delle porte. Tuttavia ho dovuto partire e allontanarmi da Cuba per un periodo e quindi non ho svolto il lavoro. A quel punto Sciammarella ha voluto indietro i soldi e gli ho detto di incontrarci perché glieli avrei restituiti in pesos. Ma li avrebbe voluti in euro”.

    A quel punto, secondo Di Gregorio, quando si sarebbero incontrati a inizio marzo per regolarizzare il tutto, Sciammarella si sarebbe agitato. «È andato su tutte le furie», continua Di Gregorio, «mi ha afferrato per la maglietta e mi ha tirato, dopodiché mi ha colpito due volte sulla fronte con il suo casco da motociclista, e la terza volta sono riuscito a proteggermi con il gomito. Sono scappato verso la mia macchina, ma ancora una volta sono stato aggredito da Franco, che ancora una volta mi ha afferrato per la maglietta”. Quindi Di Gregorio gli avrebbe dato una spinta al petto per allontanarlo dopo i ripetuti attacchi. «È caduto a terra senza alcun tentativo di proteggersi», aggiunge Di Gregorio, «e ha battuto la testa sul fianco. Tuttavia, non è morto sul colpo, era ancora cosciente. Quindi siamo andati nello stesso ospedale. Mi hanno fatto le radiografie e l’ecografia, mentre Franco sanguinava dall’orecchio sinistro, e poi è morto lì”.

    Di Gregorio è stato portato in un centro di detenzione dalla polizia e trasferito in carcere. «Sono stato interrogato fino alle 4 del mattino», conclude Di Gregorio, «ma avevo un forte dolore alla testa e ho chiesto delle medicine, ma non le avevano. Ho firmato un documento per raccontare l’accaduto, senza la presenza di un interprete, quindi non so cosa abbiano scritto. Ero stordito e la stampante era senza toner, quindi non sono sicuro di cosa ho firmato. È successo tutto in pochi istanti”.
    [Modificato da cocoloco 10/04/2024 14:37]
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    cocoloco
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    00 11/04/2024 19:11
    a causa di problemi tecnici dovuti alla piattaforma FFZ, questa discussione continua qui: www.freeforumzone.com/d/11872361/Morire-per-500-maledetti-Euro-2-/discussi...

















































































































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    [Modificato da cocoloco 11/04/2024 19:21]
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